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Adolescenti: i comportamenti che ci segnalano la presenza di un disturbo

L’impulsività, ossia la tendenza ad agire o a fare scelte sotto la spinta di un’impellente pulsione, è un tipico comportamento adolescenziale. Gli adolescenti non prevedono le conseguenze delle proprie azioni, non pianificano e non gestiscono le loro emozioni. Possono arrabbiarsi ferocemente per un paio di scarpe non comprato all’istante o un permesso negato. Questo atteggiamento, sostengono gli esperti, non ci deve preoccupare, ci sono dei motivi biologici e evolutivi che spiegano tutto questo.

Ma a volte l’impulsività può essere “troppa”. Alcuni segnali possono aiutarci a capire quando metterci in allarme rispetto al rischio di sviluppo di un disturbo borderline di personalità. Vediamo quali sono.

 Numerosi ricercatori hanno cercato di capire la struttura dei cambiamenti che avvengono nel corso dell’adolescenza. Secondo gli studiosi, il cervello degli adolescenti è predisposto geneticamente a dei cambiamenti che sono finalizzati alla sopravvivenza. Verso i 14-15 anni una serie di modificazioni cerebrali programmate geneticamente influenzerà le sensazioni interne dell’essere umano. L’adolescente sentirà improvvisamente una maggiore propulsione biologica a cercare gratificazioni esterne, avrà reazioni emotive più intense e una sensibilità accentuata nei confronti delle relazioni con i pari.

Sul piano evolutivo, in tempi antichissimi questo cambiamento era finalizzato alla sopravvivenza. Nel corso dell’evoluzione questi impulsi hanno aiutato l’adolescente a separarsi dai genitori, separazione necessaria in quanto in epoche lontane il genitore trentenne era vicino all’invecchiamento e alla morte, e l’adolescente veniva geneticamente predisposto a nuovi legami di attaccamento con persone della stessa età, con cui procreare e costruire un nuovo gruppo di appartenenza per sentirsi al sicuro.

Un aspetto interessante è che questa teoria legata alla psicologia evoluzionista sembra presentare dei riscontri sul piano neuroscientifico. Secondo le neuroscienze, infatti, non tutte le aree del cervello si sviluppano nello stesso periodo. Nella sequenza dello sviluppo matura prima il sistema limbico, che è il sistema che modula gli stati affettivi come l’ansia, l’aggressività, i comportamenti alimentari e sessuali, e solo successivamente interviene la corteccia, ossia la parte che è deputata alla regolazione degli impulsi. Nel corso dell’adolescenza, i fasci associativi, i fasci proiettivi e le connessioni interemisferiche che mantengono il controllo esecutivo “top-down” del comportamento, quindi che permettono la regolazione delle emozioni, sono ancora immaturi.  

C’è quindi una “sproporzione” della maturazione tra la forza del sistema limbico (il sistema del piacere) e quella della corteccia (il sistema deputato al controllo delle emozioni, pianificazione e previsioni delle conseguenze future). Per questo motivo i giovani minori di 20 anni sono così fortemente influenzati dalle pulsioni che provengono dal sistema del piacere e fanno spesso delle scelte che danno loro una soddisfazione immediata, piuttosto che attendere e prendere decisioni più gratificanti ma i cui effetti sono ritardati nel tempo.

Ma a volte questa intensità emotiva può essere “troppa”. Gli studiosi di adolescenti con disturbo borderline di personalità, come Jill H. Rathus e Alec L. Miller, si sono soffermati ad analizzare le differenze comportamentali tra un “normale” adolescente e un adolescente con disturbo borderline di personalità. La consapevolezza di queste differenze potrebbe essere di grande aiuto per attivare un intervento precoce sul disturbo borderline già in adolescenza e evitare grandi sofferenze nel futuro per chi è a rischio.

Quali sono, dunque, i segnali di un malessere più profondo che indicano la presenza di un disturbo di personalità borderline? Ci sono differenze significative in varie aree.

 Maturazione sessuale

Durante l’adolescenza si ha una maturazione del sistema sessuale, diventa più forte l’attrazione erotica e sentimentale e più frequenti le sperimentazioni sessuali. Non sono tipiche dell’adolescenza invece la promiscuità sessuale, le pratiche sessuali pericolose e le gravidanze.

Rapporto con il proprio corpo

I ragazzi vogliono essere più attraenti per avere maggior presa sui coetanei. Tipico dell’adolescenza è, dunque, un aumento dell’attenzione al corpo e all’immagine di sé.

Sono segnali di preoccupazione, invece, un’eccessiva attenzione al corpo, alle forme e alle calorie insieme alla presenza di abbuffate, all’uso di lassativi e diuretici, al saltare i pasti, ad altri tipi di restrizioni alimentari e al ritiro sociale.

Conflitti familiari

Tipicamente durane l’adolescenza c’è un aumento dei conflitti genitore-adolescente. Come descritto in precedenza, verso i 13 o i 14 anni, spinti dalla genetica gli adolescenti tendono a creare una “rottura” con la famiglia di origine, per cercare punti di rifermento esterno. Questo impulso innesca inevitabilmente dei conflitti familiari, che, come sostenuto dalla psicologia evoluzionista, sono fisiologicamente finalizzati alla sopravvivenza.

Non sono tipiche dell’adolescenza, tuttavia, le aggressioni verbali e fisiche, lo scappare via di casa e l’evitamento di ogni tipo di comunicazione. In questi casi vostro figlio potrebbe avere una disregolazione delle emozioni, in particolare una disregolazione della rabbia, tipica del disturbo borderline.

Alcol, droghe e sigarette

È considerato tipico dell’adolescenza sperimentare alcol, droghe e sigarette. Sono segnali di preoccupazione la vendita di droghe e l’uso di droghe pesanti.

Tecnologia e media

Gli adolescenti hanno solitamente un grande interesse per la tecnologia e per i media. Gli esperti consigliano di non preoccuparsi quindi se un teenager passa del tempo su Instagram o Facebook o a fare foto e video da postare sui media. È motivo di allarme invece se vostro figlio spende molte ore o giorni al computer isolato o se incontra partner che conosce online su dei siti rischiosi e se racconta troppe cose di sé in rete a degli sconosciuti.

Scuola

È considerato “normale”, cioè è un’esperienza che vive la maggior parte degli adolescenti, avere delle difficoltà durante il passaggio alla scuola media superiore. Non è tipico dell’adolescenza ma è dovuta alla presenza di alcune difficoltà emotive e relazionali, invece, la mancanza di rapporti di amicizia a scuola o fuori dalla scuola, le assenze scolastiche, i fallimenti scolastici e l’abbandono del percorso scolastico.

Ordine e pulizia

Infine è tipico di un’adolescente avere la stanza disordinata, ma è motivo di preoccupazione tenere cibo vecchio e in decomposizione nella propria camera o non avere le capacità di provvedere alle proprie necessità di base.