Siamo mamme da appena pochi giorni o lo siamo già da qualche mese e improvvisamente un bel giorno, magari mentre stiamo facendo la spesa o stiamo andando al lavoro iniziamo ad accusare strani sintomi: tremore, tachicardia, affanno, giramenti di testa, senso di svenimento, sudorazione. Pochi intensi minuti in cui facciamo fatica a capire cosa ci stia accadendo, un picco di maggiore intensità e poi di nuovo la calma. Molto spesso è così che si manifesta per la prima volta un attacco d’ansia o di panico.
Ansia e attacchi di panico, perché?
Il più delle volte la paura che si è sperimentata nel vivere un evento simile lascia dentro di noi strascichi di incertezze, dubbi e domande alle quali è difficile rispondere. Se si è mamme o neo-mamme queste coinvolgeranno anche nostro figlio. Perché mi è capitata una cosa del genere? E se impazzissi e perdessi il controllo quando sono con mio figlio? E se un evento simile mi dovesse ricapitare in sua presenza? Pensieri come questi, oltre a essere dolorosi, possono diventare costanti e accompagnarci durante l’intera giornata.
Questo accade perché la nostra mente ha bisogno di dare senso alle esperienze che vive (esigenza di coerenza) ma a volte nel tentativo di darsi una spiegazione capita che ci si spaventi ancora di più. Alcune mamme possono pensare che sia un problema cardiaco o una malattia fisica in generale, alcune possono pensare di stare per impazzire, alcune possono non ritenersi più in grado di badare a sé e al proprio bambino.
Comportamenti protettivi e di evitamento
Spesso il senso di fallimento e di sfiducia verso se stesse che si manifesta in seguito a un attacco d’ansia o di panico porta a due tipi di comportamenti: i comportamenti protettivi, come quello di non rimanere sole con il bambino o di portare con se farmaci per l’ansia, e i comportamenti di evitamento, come quello di non guidare più la macchina o di non fare la fila alla cassa del supermercato o in banca.
Purtroppo, entrambi i comportamenti recano un sollievo solo temporaneo e peggiorano il quadro dei sintomi ansiosi: più si mettono in atto questi comportamenti, più le convinzioni errate su noi stesse e sull’ansia non troveranno una smentita. Ciò che peggiora è anche il senso di efficacia personale: più evitiamo le situazioni temute più ci sentiremo inadeguate e perderemo fiducia nelle nostre capacità di mamme e di donne. Infine può capitare che “un evitamento tiri l’altro”: si inizia evitando una situazione o un luogo e si finisce con l’evitare qualsiasi cosa fino quasi a isolarsi.
A complicare la questione, già spinosa di per sé, si aggiunge infine una gestione non corretta dei sintomi d’ansia: per esempio spesso, per diminuire l’affanno, si può cercare di respirare profondamente facilitando l’emergere di sintomi di iperventilazione come capogiri, aumento della mancanza di respiro o dissociazione.
La paura di impazzire per l’ansia è infondata
Ma è possibile impazzire a causa dell’ansia? Siamo veramente madri indegne o incapaci solo perché l’ansia è entrata nella nostra vita? Direi proprio di no. Siamo sempre le stesse donne in gamba che siamo sempre state e i sintomi ansiosi ci fanno solo sentire più fragili. Tuttavia convincersene non è facile ed evitare di giudicarsi neanche. Accettare di avere l’ansia e sentirsi comunque valide non è semplice. Se poi solitudine e angoscia prendono il sopravvento anche le cose più banali come cambiare il nostro bambino o cucinare qualcosa appaiono delle sfide insormontabili. Vi è mai capitato di sentirvi così?